La Riserva del Monte Soratte è compresa interamente nel Comune di Sant’Oreste (Roma), situate a 40 km a nord di Roma.
Il rilievo del Monte Soratte che si eleva con pareti molto ripide dalla zona pianeggiante del Tevere, ha una forma allungata e raggiunge una quota massima di 693 mt. La natura calcarea del Monte Soratte è alla base di fenomeni carsici sotterranei che interessano tutto il corpo del rilievo. Il fenomeno più importante è il sistema di pozzi denominati “I Meri” localizzato sotto il paese di Sant’Oreste sul versante orientale e raggiungibile con il sentiero 203, sentiero “S. Romana e dei Meri”
Nonostante la cima più alta raggiunga solo la quota di 693 mt., dalla sommità del Monte si può ammirare un panorama unico, che va dal Monte Terminillo al Monte Amiata, fino al Lago di Bracciano e più oltre al Mare Tirreno.
La struttura inconfondibile del Monte Soratte e la sua natura isolata lo rendono ben visibile e riconoscibile da numerosi punti della campagna romana. La sua posizione ha probabilmente contribuito a farlo diventare luogo di culto, fin dall’epoca preromana, da parte delle popolazioni dei sabini, Capenati, Falisci e Etruschi.
Tale vocazione si tramandò nel tempo, con il culto di Soranus Apollo in età romana e con gli inizi del cristianesimo, quando molti eremiti si rifugiavano in meditazione.
A testimonianza degli insediamenti a carattere religioso, che nel corso dei secoli hanno connotato questo peculiare luogo, sono conservati sei eremi alcuni dei quali tuttora utilizzati per il culto ed officiati durante le feste religiose di Sant’Antonio, della Madonna delle Grazie e della Madonna di Maggio, con la tradizionale fiaccolata sul monte.
Posto sulla sommità del monte, l’Eremo di San Silvestro è una delle principali strutture presenti. Fu eretto sui resti di un tempio pagano, secondo una leggenda riportate dallo stesso Dante, ad opera di Costantino, in ringraziamento dalla sua guarigione dalla lebbra operata in questo luogo da Papa Silvestro I. Vi sono conservati affreschi trecenteschi che sono stai oggetto di studi e di interventi conservativi.
Il complesso di Santa Maria delle Grazie, situato a mezza costa, sorge sui resti di una piccola cappella del 1500, ampliata nel corso dei secoli fino all’attuale assetto risalente al 1721.
L’attiguo monastero è stato oggetto di interventi di restauro che ne hanno reso possibile l’uso come struttura ricettiva.
Gli altri eremi che si possono ancora ammirare all’interno della Riserva, l’Eremo di Sant’Antonio, di Santa Lucia e di San Sebastiano, versano in condizioni di abbandono, ma conservano grande interesse storico e culturale.
La chiesa rupestre di Santa Romana, sorge sul versante orientale del monte, in una cavità naturale che ospitò sin dal Neolitico culti pagani; la cappella fu in seguito adattata al culto cristiano venendo dedicata alla santa omonima.